«Sono i partiti a cambiare, non io»- Corriere.it

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PALERMO – Se dovesse passare la norma fatta aleggiare dal Pd per tagliare lo stipendio a chi in politica cambia casacca saltando da un partito all’altro, forse, in Sicilia rischierebbe di restare appena con una sorta di reddito di cittadinanza la bionda pasionaria del centrodestra capace di zompare da un gruppo all’altro, sia come consigliere comunale a Palermo, sia come deputato regionale a Palazzo dei Normanni.

Chi ha fatto i conti è pronto ad attribuire l’Oscar dei voltagabbana a Marianna Caronia, variegato collegio elettorale a Palermo, 51 anni splendidamente indossati, come i gagliardetti di partito che colleziona, da Forza Italia alla Lega, da un passato fra Udc e Cantiere popolare al Gruppo misto dove rivendica, dice, il primo diritto di un parlamentare: «Il diritto ad essere se stessi. Con coerenza…».


La coerenza di saltare da una casacca all’altra, di cambiare sei partiti?
«Sei? Una menzogna. Me ne attribuiscono troppi. Errato. E comunque non sono io a cambiare, ma chi governa i partiti. Cioè vertici che spesso non mantengono gli impegni di programma».

Quante volte, onorevole?
«Solo tre volte. Ho lasciato Forza Italia dove adesso Gianfranco Micciché s’è messo pure a sostenere il sindaco Orlando in una Palermo al disastro. La Lega perché il senatore Candiani diceva cose poi non fatte. Ed ora sto al “Misto” perché continuo da lì le mie battaglie».

E l’Udc?
«Mai stata nell’Udc».

E il Cantiere popolare di Saverio Romano? Ha dimenticato di essere stata candidata a sindaco di Palermo con Saverio Romano nel 2012?
«Non sono io cambiare. Partiti e movimenti si evolvono, muoiono o vengono snaturati. Ecco perché rivendico il mio diritto a restare coerente con gli impegni sbandierati agli elettori».

E quali sono quelli da lei presi?
«Stanno nel programma elettorale con cui ci si presenta alle urne. E infatti io, pur trasferendomi da un partito all’altro, sono sempre rimasta nel centrodestra, coerente nel sostegno al candidato eletto presidente della Regione, cioè Nello Musumeci, al quale non faccio certo mancare il mio appoggio».

Ed è coerente restare nel Centro destra dopo avere abbandonato nel 2018 Forza Italia perché “all’orizzonte non si vede alcuna volontà di rinnovamento”?
«Il cambiamento di una formazione politica è anche relativo al conflitto che matura contro gli iniziali accordi di programma. Ma se la coalizione nel suo complesso li mantiene, ognuno di noi ha l’obbligo di battersi per realizzare il programma stesso. E io l’ho sempre fatto trasmigrando verso aree di opposizione interna, mai di governo. Senza pensare a guadagnare qualcosa. Pensando solo ai principi…».

l principio al quale tiene di più?
«Quello di genere, visto che qui le donne faticano ad imporsi, a farsi inserire nelle liste, ad essere elette e, quando sono elette, a conquistare posizioni di potere reale. Per avere un assessore alla regione donna che fatica… e non sono io».

E se scattasse al norma anti casacche?
«Mi prenderei l’eventuale penalità, pagando per non tradire gli elettori».

7 luglio 2021 (modifica il 7 luglio 2021 | 15:52)

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